Il cosiddetto Decreto flussi è quel decreto che prevede il numero massimo di cittadini stranieri che possono fare ingresso in Italia per svolgere un’attività lavorativa di tipo subordinato, stagionale o autonomo.
L’obiettivo di tale provvedimento è quello di consentire l’ingresso in Italia di manodopera indispensabile per l’economia del Paese e, al contempo, contrastare fenomeni di irregolarità quali il lavoro “nero” e lo sfruttamento dei lavoratori.
Il 30 giugno 2025 il Consiglio dei Ministri ha approvato il DPCM relativo ai flussi migratori per il 2026-2028 il quale prevede che, nell’arco del triennio, saranno autorizzate quasi 500.000 quote di ingresso (230.000 per lavoro subordinato e autonomo e 270.000 per lavoratori stagionali).
Secondo quanto stabilito dal decreto flussi il datore che intenda instaurare un rapporto di lavoro con un cittadino straniero deve presentare una domanda di nulla osta allo Sportello Unico per l’Immigrazione e ottenere una quota. Solo una volta che sarà emesso il nulla osta il lavoratore potrà richiedere nella propria ambasciata il visto d’ingresso e successivamente, giunto in Italia, il permesso di soggiorno.
Si tratta di una procedura complessa: lo Sportello Unico per l’Immigrazione rilascerà tanti nulla osta quante sono le quote messe a disposizione dal decreto flussi.
Le domande vengono valutate in base al loro ordine di arrivo, quindi è fondamentale che chi la presenta:
- prepari e depositi la documentazione corretta;
- arrivi pronto al cosiddetto “click day”, che sarà preannunciato dal Governo, avendo già precompilato la richiesta di nulla osta.
I principali documenti per la presentazione della richiesta di nulla osta sono:
- Passaporto del lavoratore straniero in corso di validità;
- Documento d’identità del datore di lavoro;
- Visura camerale, bilanci dell’impresa, attestazione della regolarità contributiva e della capacità di sostenere il costo di un nuovo dipendente;
- Indirizzo in cui soggiornerà il lavoratore in Italia e idoneità alloggiativa.
Il decreto flussi prevede quote sia per l’ingresso dei lavoratori subordinati o autonomi, sia per l’ingresso dei lavoratori stagionali, impiegati principalmente nei settori dell’agricoltura e del turismo. Recentemente è stato aggiornato l’art. 24 del Testo Unico sull’Immigrazione che ora consente la conversione del permesso di soggiorno per lavoro stagionale in permesso per lavoro subordinato anche al di fuori delle quote dei flussi.
In conclusione il decreto flussi per il triennio 2026-2028, visto il cospicuo numero di quote messe a disposizione, rappresenta una concreta opportunità di ingresso in Italia per coloro che vogliano trasferirsi e lavorare nel nostro Paese.
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