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Il Modello di Gestione, Organizzazione e Controllo, altrimenti detto Modello 231 (o MOGC) è un sistema di gestione aziendale che individua le procedure operative e/o i protocolli che un’azienda sviluppa per ridurre al minimo il rischio che soggetti in posizione apicale e/o sottoposti possano commettere dei reati (i c.d. reati presupposto) a vantaggio o nell’interesse della Società.

Il decreto legislativo n. 231/2001 – per arginare il fenomeno della cosiddetta criminalità delle imprese e per adempiere agli obblighi assunti su scala internazionale – ha introdotto nell’ordinamento italiano la responsabilità diretta delle persone giuridiche per reati commessi dai suoi dipendenti nell’interesse o a vantaggio dell’ente, che potrà essere quindi considerato responsabile della commissione di tali reati e, di conseguenza, sanzionato.

Le disposizioni del decreto si applicano agli enti forniti di personalità giuridica, nonché alle società e associazioni anche prive di personalità giuridica che, nell’ipotesi di commissione di un reato presupposto, divengono potenziali destinatarie di sanzioni pecuniarie (da 25.800,00 ad euro 1.549.000,00), interdittive, di confisca e/o di pubblicazione della sentenza.

Ai fini dell’applicabilità delle sanzioni i reati commessi devono rientrare tra quelli tassativamente elencati agli artt. 24 e25 del d.lgs. 231/2001 ed essere commessi nell’interesse o a vantaggio dell’ente da soggetti in rapporto gerarchico con lo stesso (cd. criteri oggettivi di imputazione).

Con riferimento ai criteri di imputazione soggettiva del reato, il criterio base è costituito dalla rimproverabilità all’ente di una colpa in organizzazione.

L’adozione del Modello 231 (o MOGC) è importante in quanto consente una gestione preventiva del rischio di commissione di reati attraverso disposizioni organizzative, procedure e codici comportamentali e, se efficace e idoneo, permette di evitare la rimproverabilità per colpa in organizzazione, fungendo da esimente.

Affinchè il Modello 231 sia efficace è necessario che il Consiglio di Amministrazione dell’ente nomini un Organismo di Vigilanza (ODV) che ha, tra i vari compiti,      quello di vigilare sull’applicazione dello stesso.

Seppur l’adozione del Modello 231 non sia obbligatoria è pur vero che la legislazione nazionale impone precipui obblighi agli amministratori, tra i quali quello di valutare l’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile della società (art. 2381 c.c.); da ciò ne deriva che la mancata adozione del Modello 231 potrebbe essere fonte di responsabilità diretta degli amministratori nei confronti della società, dei creditori sociali e dei soci (ai sensi degli artt. 2392-2395 c.c.).

In conclusione il Modello 231 è uno strumento che si ritiene necessario ai giorni d’oggi.

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